Il Criptoportico databile al I° secolo a. C. fu scavato insieme con una parte del Teatro, da Amedeo Maiuri agli inizi del XX secolo, edificio probabilmente ad uso pubblico che si affacciava su un’area scoperta pavimentata in opus spicatum, dove si ipotizza sorgesse un sacello.
La morfologia di Sessa favorì sicuramente la morfologia di questa soluzione architettonica dove le diverse differenze di quota potrebbero aver condizionato lo stesso sviluppo urbanistico della città.
Questo monumento, probabilmente adibito ad uso pubblico, e Per le sue caratteristiche costruttive sembra risalire ad età sillana o tardo sillana.
Il criptoportico si articola in tre bracci, divisi in due navate separati da file di pilastri e coperte da volte a botte, illuminate da finestre strombate.
Le pareti conservano il rivestimento in stucco bianco con membrature architettoniche a rilievo, attribuibile ai primi decenni del I secolo d.C., su cui sono incisi interessanti grafiti con nomi di poeti e versi virgiliani, che suggeriscono anche un uso come scuola dell’edificio.
Tratto da : cir.campania.beniculturali.it