All'interno del Palazzo Ducale Sanzhez de Luna, posto al secondo piano, è allocato il Museo Civico custode di una serie di reperti risalenti al III-IV Secolo A.C., quando sull’attuale territorio del Comune di S.Arpino era insediata l’antica Città di Atella. Una Città-Stato con propria autonomia amministrativa e con proprie monete dalla scritta ADERL, che vivrà sempre nell’orbita politica di Capua
Accompagnata da alterne vicende (che l’hanno vista nel 338 A.C. ricevere il rango di Municipium e nel 211 A.C. essere ridotta a Prefettura), attorno al I secolo A.C. la ritroviamo come Municipium al tempo di Cicerone e molto ingrandita nei secoli successivi con la realizzazione di splendidi monumenti quali l’Anfiteatro ove, si racconta, Virgilio avrebbe letto le Georgiche alla presenza di Augusto. Ma furono le Fabulae Atellanae a rendere famosa Atella in tutto il mondo antico, consistenti in rappresentazioni teatrali in lingua osca le cui figure più note sono quelle della maschere di PAPPUS, DOSSENNUS, BUCCUS e MACCUS.
Le Fabulae Atellane con il Teatro romano di Plauto, prima, ed attraverso le commedie rinascimentali, poi, si sono tramandate fino a noi con la Commedia dell’Arte, tanto che sono in molti a considerare PULCINELLA quale diretto discendente di MACCUS.
Tratto da : museincampania.i