Sito nell'omonima piazza, noto anche come Cattedrale di Ss. Stefano e Agata, fondato dal vescovo Landolfo I, fratello di Landone, nell'856. La struttura è stata nel corso dei secoli più volte trasformata e ampliata; venne rifatta una prima volta nel 1120 e poi quasi completamente nel 1724 dal cardinale Caracciolo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943 fu bombardata e, semidistrutta, fu ricostruita secondo la struttura originaria e riconsacrata nel 1957.
La chiesa ha la forma di basilica a tre navate ed è preceduta da un atrio di forma quadrangolare, con un ampio peristilio sostenuto da 16 colonne. Sulla destra dell'atrio si innalza il campanile del IX secolo, formato da una base di blocchi di epoca romana, ai cui angoli sono antiche colonne corinzie sormontate da tre piani di grandi bifore; in alto è possibile osservare tre antichi bassorilievi provenienti dal vicino Anfiteatro Campano.
La cattedrale all'interno è decorata da 24 colonne di granito, sormontate da capitelli dorati. Tra le opere d'arte presenti nella chiesa, si osservino soprattutto: nel presbiterio dietro l'altare, l'Assunta di Francesco Solimena; presso l'ultima colonna destra, il duecentesco candelabro del cero pasquale, su 4 piedi, con fusto diviso in 5 fasce ornate in vario modo, terminanti alle due estremità a spirale a mosaico, la superiore delle quali sormontata da un bocciolo a forma di capitello; nella terza cappella destra, alla parete destra, Madonna con Cristo e un santo, di Domenico Antonio Vaccaro. Di rilevante interesse è la cripta, sotto il presbiterio, con 24 colonnine perimetrali ed, al centro, una cappella, al cui interno si trova il Cristo Morto di Matteo Bottiglieri del 1724, modellato in marmo su disegno di F. Solimena. In fondo alla navata destra si trova la Cappella del Sacramento; da notare l'importante altare ricco di marmi e pietre preziose.
All'interno del Museo Diocesano, sulla destra del Duomo, si conserva il Tesoro, contenente statue d'argento, arredi sacri, l'Exultet con miniature dell' XI sec., la legatura d'oro dell'evangeliario del vescovo Alfano del XII sec., la mitra di S. Paolino.