Gricignano di Aversa: Informazioni turistiche
La prima vera documentazione storica sul nome, sebbene con diverse varianti linguistiche di trascrizione, come GRICINANI, GRICINNANI, GRAECIGNANI, GAECINIANU (?) ecc... risale ai secoli IX - X grazie alla preziosa opera di raccolta, di documenti da parte di studiosi (in primo luogo L. A. Muratori).
Da tale periodo fino al 1806, anno di emersione della feudalità, Gricigano fu coinvolto in numerosi eventi e vicende feudali.
Sullo sviluppo della nostra civiltà ebbe un'influenza notevole il popolo longobardo; ne è testimonianza la presenza del monastero benedettino di S. Vincenzo, collegato all'Abbazia di Montecassino, situato a metà strada tra il nucleo abitativo di Gricignano e Casolla - S. Adiutore, ed il fiume Clanio (gli attuali Regi Lagni) i cui ruderi sono scomparsi solo da qualche anno.
L'influenza della città longobarda sulla città di Gricignano è confermata dal culto di S. Michele, il Santo da essi venerato, e dal ritrovamento di una chioccia d'oro con pulcini, simbolo dell'oreficeria dei longobardi , in località S. Vincenzo.
Decisive e condizionanti per lo sviluppo del paese sono state, tuttavia, le vicende sociali ed economiche delle città di Atella e di Aversa dopo. Come tutti i Feudi, i casali e le terre nel periodo del basso Medioevo, il casale di Gricignano fu posseduto da numerosi baroni, nobili e borghesi, appartenenti alle famiglie più in vista del Regno (Piscitelli, Caracciolo, Carafa, Miroballo) ecc..., i quali, a diferenza di quanto accadeva nei casali limitrofi, non riuscirono a creare un rapporto "accettabile" con la popolazione dal momento che essi non risultarono dimoranti abituali nel Palazzo Ducale ubicato nell'area dell'attuale casa comunale, né nella Fortezza feudale. Nei secoli XVI e XVII, tra i cittadini gricignanesi cominciò a svilupparsi un'interessante "coscienza democratica e popolare", attestata dalla partecipazione di numerosi concittadini alle pubbliche assemblee locali, appositamente convocate dagli eletti delle università (cioè la rappresentanza della comunità del tempo), per rivendicare alcuni diritti espropriati e gli usi civici. Nel corso del 1700 nacque e si diffuse un movimento contro le prepotenze, gli abusi ed i soprusi del Feudatario di turno, che poi sfociò in una lite giurisdizionale sui cosiddetti "ius proibitivi" (il permesso di aprire bottega, di panificare, di usare il forno ed il mulino, di macerare la canapa ed il lino nei lagni, ecc..., di cui la popolazione si sentiva ingiustamente espropriata.
Verso la fine del secolo XVIII, all'università di Gricignano venne aggregato il casale di Casolla - S. Auditore, una volta Regio ed ormai disabitato; in seguito con le leggi dei Napoleonidi, i quali portarono nel Regno di Napoli la ventata di rinnovamento originatasi dagli eventi della rivoluzione francese, il Comune anzi la Comune, la nuova realtà dotata di autonomia locale, venne denominata per alcuni decenni (Gricignano e Casolla, S. Auditore Riuniti).
Dagli inizi del secolo XIX gli sforzi dei nostri amministratori e del Consiglio del Decurionato, furono rivolti al rafforzamento delle formr di partecipazione popolare, allo sviluppo del paese ed alla "Liberazione" del nostro Comune da ogni residuo feudale.
All'epoca del plebiscito per l'annessione del Regno di Napoli all'Italia unita (1860), i gricignanesi dimostrarono di conservare la fede Borbonica, in quanto solo in pochi esercitarono il diritto di voto, preferendo per lo più l'astensione.
Progressivamente iniziarono ad intensificarsi iniziative per l'acquisizione di una coscienza nazionale per l'ammodernamento del paese.
Nel 1871, su proposta di deliberazione del Consiglio Comunale, il Ministro degli Interni, concesse la nuova denominazione di "Gricignano di Aversa" voluta, tra l'altro, allo scopo di far uscire il nostro Comune da un palese isolamento e per farlo conoscere meglio, allora, a tutto il popolo italiano. Ulteriori sforzi delle Amministrazioni comunali furono diretti alla costruzione del Cimitero, individuato nell'area dell'ex Parrocchia di S. Auditore, ormai desacralizzata, della nuova sede Municipale e Piazza, sorte sulle vestigia del palazzo e del cortile feudale, come pure alla lotta contro l'analfabetismo, alla realizzazione di alcune importanti opere pubbliche, in primo luogo le strade di collegamento dell'acquedotto Serino per le strade principali del paese, con la preziosa installazione di alcuni fontanili di pietra vulcanica.
Con R.D. nel 1928 il Comune di Gricignano prese la sua autonomia e divanne una sezione municipale della città di Aversa (1929 - 1946); riprese la sua autonomia il 1° Settembre 1946, dopo che al referendum istituzionale la maggioranza dei cittadini, come del resto tutti i paesi del Mezzogiorno, aveva preferito la Monarchia.
Tratto da: comunedigricignano-ce.it
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