La parrocchia appartiene al Complesso Aragonese in S. Maria a Vico e comprende la Chiesa, il Convento storico, un prolungamento di un’ala del Convento costruito tra il 1950 e ’60, e terreni adiacenti.
La storia del complesso aragonese ha inciso profondamente nella cultura, nella società e soprattutto nel popolo non solo di S. Maria a Vico ma di tutta la valle adiacente. La sua storia ci parla di interventi di re (Ferrante d’Aragona, la regina Giovanna, Ferdinando III), di papi (Martino V, Alessandro VI, Pio V, Pio X, Pio XII) ma anche di povera gente che vi ha trovato spesso un rifugio.
Nei primi secoli del secondo millennio (1.000 – 1.400 d. C.) la presenza di una semplice cappella con una statua lignea dell’Assunta di stile italo-bizantino è stato un punto di attrazione lunga la Via Appia, che aveva cessato da tempo d’essere la “regina viarum” e spesso era infestata da briganti.
A partire dal 1450 fino al 1809 la presenza dei Domenicani ha dato, per 4 secoli e mezzo, un tocco culturale non indifferente a tutto il Complesso con una rinomata scuola teologica, ma fu una presenza anche particolarmente vicina al popolo con le botteghe di vari mestieri ospitate nel convento, la Congrega del Rosario (una delle prime nate dopo la battaglia di Lepanto) e le opere assistenziali (granaio, doti per le ragazze povere, ecc).
Per secoli il Santuario dell’Assunta ha usufruito del privilegio (concesso a pochissime città del regno di Napoli) del Mastro Mercato; privilegio accordato da Ferdinando III d’Aragona nel 1498. Terminato la sua funzione storica di fiera e mercato (in particolare dei cavalli e altri animali), il Mastro Mercato è in qualche modo sopravvissuto con la presenza nel Complesso Aragonese (Chiostro e Sala del Capitolo in particolare) di mostre e incontri culturali di vario genere.
Dopo una decadenza per abbandono tra il 1810 e il 1860, il Complesso riprese vita grazie all’istituzione di un Collegio e, a partire dal 1902, di una casa di formazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, che attraverso la loro presenza nei 5 continenti, rese in pratica conosciuto il Complesso Aragonese un po’ in tutti gli angoli del mondo.
Dal 1972 fino all’inizio del nuovo millennio, la parte nuova costruita tra il 1950 e il 1960, ha ospitato le Scuole Statali.
la parrochia Maria SS. Assunta nasce il 29 settembre 1955 e sarà elevata a titolo di basilica minore il 30 Agosto 1957 con bolla pontificia di papa pio doicesimo (guarda foto in archivio).
Tutto il Complesso Aragonese non è rimasto indenne soprattutto dai numerosi terremoti che hanno interessato la Campania nei secoli. Diverse volte la struttura in tutto o in parte è stata rifatta.
Particolarmente disastroso è stato il terremoto del 1980 che ha condizionato lo sviluppo delle attività che vi si svolgevano: ricreative con il teatro, culturali (biblioteca), sportive (campetto).
Solo per fare un esempio, dopo il terremoto del 1980, la Biblioteca, comprendente circa 20.000 volumi, fu “ricoverata” per necessità in luoghi non adatti e non si poté evitare del tutto un degrado dei libri anche per il semplice trasporto da una parte all’altra in situazioni di urgenza. Ristrutturato il Complesso Aragonese nei due decenni successivi, la Biblioteca ha ripreso lentamente il suo posto iniziale solo fisicamente… Lo stesso problema riguarda più o meno anche le altre strutture (teatro, campo sportivo, ecc.).
Una storia così ricca non si cancella facilmente e sarebbe un vero peccato rompere definitivamente con l’influsso positivo che ha avuto e continua ad avere sul territorio e la popolazione che la abita.
Tratto da : mariassassunta.it