Liberi: Informazioni turistiche
Storia
Il Comune di Liberi, originariamente denominato Slavius - Sclavia poi Schiavi, derivando tale nome dall'originario "Sclavia da Sclavus", fù denominato Liberi con Regio Decreto del 24 agosto 1862 dopo che, in data 27 aprile dello stesso anno, il Consiglio Comunale ebbe approvato ed inoltrato al Governo la mozione presentata dal Sindaco Bonvantura Campagnano.
Per quanto concerne le origini del nome, secondo alcuni storici (mons. Di Dario) Sclavus indicherebbe direttamente gli Sclavi o Slavi, secondo altri (Resétar), non essendoci in provincia di Caserta tracce di presenza slava, Sclavus indicherebbe il popolo longobardo che, come noto, nel VI secolo d. C. occupò la Campania.
In epoca romana e pre-romana il territorio di Liberi costituiva l'agro della grande Trebula Baleniensis, città osco-sannita poi romana, famosa per i vini e la salubrità dei luoghi e di cui, ancora oggi, in località Monticello, si possono osservare le mura orientali.
Cicerone possedeva in Trebula una villa.
La villa di Cicerone aveva dato il nome all'omonima frazione di Villa. Le prime notizie storiche di Sclavia e della grotta di San Michele sono riportate nell'Istoriola n. 29 dell'Anonimo Cassinese e risalgono all'827. Oltre alla riserva sulla grotta di S. Michele, esercitata dall'Arcivescovo di Capua nella nota bolla di S. Stefano Menicillo nel 979, altre notizie risalgono al 1097, quando S. Anselmo d'Aosta fu condotto dall'Abate benedettino di S. Salvatore Telesino nella grancìa che gli stessi benedettini possedevano in Liberi.
Infine va ricordato, ancora, che in questo Comune esercitò il suo Ministero Sant'Alfonso Maria de' Liguori che qui compose "Le Glorie di Maria" e l'inno "Quann nascett Ninn a Bettlemm".
Attualmente Liberi comprende le frazioni di Villa, Cese, Merangeli e Profeti, nonchè numerose case sparse.
Itinerari:
Il territorio di Liberi, storicamente noto per la salubrità dei luoghi, è habitat naturale per numerose specie animali e vegetali.
Per la flora, nella parte alta del territorio, si segnala la presenza del faggio, agrifoglio e vischio.
Per la fauna si segnala, in tutto il territorio, la presenza della volpe e del cinghiale.
Il territorio boschivo è di oltre 700 ettari con netta prevalenza del ceduo.
Le specie maggiormente presenti sono: orniello,carpino, cerro ed acero.
Nella zona di Veccia, località Selva Annunziata e Melito, è consistente anche la presenza del castagno.
Il rimboschimento è realizzato con pini, cedri, leccio a cura della Comunità montana Monte Maggiore, con sede in Formicola.
Di interesse storico oltre che ambientale è la Grotta di San Michele Arcangelo. Sita a nord della frazione Profeti, è raggiungibile attraverso un sentiero, percorribile a piedi o a cavallo.
Essa è ricavata da un masso enorme, alto circa 40 mt., ed è dedicata al Santo di cui porta il nome (culto introdotto dai Longobardi).
Durante il medioevo, era tale l'importanza e la fama di questa basilica che l'Arcivescovo di Capua nel 979, nell'atto di consacrazione del nuovo Vescovo di Caiazzo, Santo Stefano Menicillo, riservò per se e per i suoi discendenti la giurisdizione su questo tempio.
All'interno, alla luce delle torce, si possono ammirare stallattiti e stalagmiti che nel corso dei secoli hanno assunto svariate forme: mammelle, serpenti, cavolfiori, ecc.
All'interno un cunicolo, non percorribile, immette sul crinale opposto in una voragine denominata "sciusciaturo" per le folate di vento che fuoriescono.
Altro sito naturale di particolare interesse, è la Fontana Lazzaro, una sorgente naturale che sorge alla base orientale del Monte Friento, in località Costarone.
La fontana, di tradizione millenaria, è legata alla Chiesa di S. Giovanni de' Landopoldi di Capua nella quale si svolgevano le funzioni ed i riti di investitura dei Cavalieri di S. Lazzaro che assunsero la difesa di Capua e spesso, per far riposare ed abbeverare i cavalli, sostavano nelle vicinanze della fontana, da cui il nome.
Tradizioni
Durante il corso dell'anno a Liberi vengono organizzate manifestazioni folcloristiche e religiose che manifestano la volontà del popolo a conservare inalterato e rinnovato negli anni un patrimonio culturale le cui origini si perdono nei secoli.
Tra le tante manifestazioni, oltre quelle religiose per festeggiare il Patrono S. Alfonso (il 2 agosto) ed i Santi venerati nelle chiese delle frazioni, nel periodo di luglio/agosto, nell'incantevole scenario della località Trone, si svolge il tradizionale appuntamento delle Sagre dell'Agnello, degli Arrosticini e Grigliata di fine estate che richiamano turisti anche da fuori provincia.
Tratto da: comune.liberi.ce.it
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